‘Rigenerare fiducia’ è il titolo del Rapporto Lombardia 2022 presentato a Palazzo Sistema alla presenza del vicepresidente della Regione Lombardia e assessore alla Ricerca, Innovazione, Istruzione e Semplificazione, Fabrizio Sala e dell’assessore all’Ambiente e Clima, Raffale Cattaneo.
Si tratta della sesta edizione report annuale stilato da PoliS-Lombardia (Istituto regionale per il supporto alle politiche della Lombardia) per fotografare la situazione sociale ed economica della regione alla luce dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile indicati dall’Agenda 2030 dell’Onu.
Hanno partecipato alla presentazione del rapporto anche il vicesegretario generale della Regione Lombardia, Pierattilio Superti; Giovanna Beretta (presidente del Comitato di indirizzo di PoliS-Lombardia), Raffaello Vignali (direttore scientifico dell’Istituto), Stefano Besseghini (presidente di Arera), Paola Rossi (Banca d’Italia), Manuela Samek Lodovici (Irs) e Fulvio Matone (direttore generale di PoliS-Lombardia).
“Un testo – ha spiegato Sala – che dovrebbe essere assolutamente letto e consultato da tutti coloro che si occupano delle politiche regionali. La sua peculiarità è quella di contenere dati oggettivi e consente di concepire provvedimenti e prendere decisioni appropriate. È come restare in mezzo alla gente e recepire i loro bisogni: questo è il compito della vera politica”.
“Il Rapporto Lombardia – ha continuato l’assessore Cattaneo – fornisce un prezioso contributo di conoscenza, indispensabile per governare una Regione complessa come la Lombardia. Per rigenerare fiducia è necessario partire dalla conoscenza della realtà analizzandone i punti di forza e riconoscendo quelli di debolezza (come “l’inverno demografico”), ma anche avere una visione per il futuro che valorizzi gli aspetti positivi. Gli elementi contenuti in questo Rapporto mostrano come la sostenibilità sia la chiave dello sviluppo futuro della Lombardia, come i dati del Rapporto Lombardia confermano fin dal 2017. Una scelta che ha anticipato il lavoro svolto in questa legislatura sulla sostenibilità, ambientale, ma anche economica e sociale, che ha orientato gran parte delle politiche e degli atti di governo regionali. La sfida della sostenibilità riguarda sicuramente le istituzioni, ma investe le scelte e i comportamenti di tutti, chiede un cambiamento attraverso un processo bottom up e rappresenta un’opportunità per tutto il sistema lombardo, la direzione giusta verso cui orientare i nostri sforzi e i nostri investimenti verso un futuro migliore”
Dal Rapporto emerge il ritratto di un territorio che ha saputo resistere al dramma della pandemia innestando una ripresa robusta (il Pil nel 2021 è salito del 6,6%, gli investimenti del 15,5%, l’occupazione nei primi tre mesi del 2022 ha recuperato oltre 2 punti). Permane però qualche criticità: la crisi ucraina (con effetti che spaziano dall’economia, alle forniture di energia, all’accoglienza sul territorio di migliaia di profughi, il tasso di fecondità che è sceso a 1,26 figli per donna in età fertile, rispetto al 2,1 che assicurerebbe il ricambio generazionale) o il cambiamento climatico, in evidente accelerazione.
Tra tante difficoltà, la Lombardia conserva, e anzi vede crescere, alcune eccellenze e punti di forza: dalla capacità di innovazione (15.000 imprese ad alta e medio-alta tecnologia, ovvero il 30% del dato nazionale, e 3.309 start up) all’uso delle energie rinnovabili (coprono il 15% dei consumi lordi e il 26% del consumo elettrico), dalla formazione per gli adulti (il 10,5% delle persone tra 25 e 64 anni sono in “apprendimento permanente”) al contrasto alla criminalità (nel 2021 c’è stato un 9,3% di reati in meno rispetto alla pre-pandemia), a molte altre.
In questo scenario di incertezza, i numeri del Rapporto fanno riflettere su un tema particolarmente urgente: la fiducia. “La politica può aiutare in qualche modo a rigenerarla?” si chiedono nell’Introduzione Matone e Vignali “Che contributo può dare a ricucire un tessuto connettivo che rischia di apparire sempre più sfilacciato, stanco?”. E dalla ricerca, in questo senso, affiorano diversi segnali positivi, “tracce di speranza concrete, perché passano attraverso numeri e fatti, indicano percorsi possibili e metodi di collaborazione praticabili, e non solo aspirazioni ideali”.
“La paura del futuro paralizza, polarizza e divide – sostiene nelle stesse pagine Beretta – la fiducia, al contrario, fa cogliere il positivo in atto muove e unisce”.